Le imprese che danno corpo al settore industriale della Nobilitazione Tessile si occupano dei trattamenti di ordine coloristico e chimico fisico necessari per trasformare i manufatti tessili greggi in prodotti pronti per le successive lavorazioni e per l’uso finale.

In generale le operazioni di nobilitazione vengono svolte al fine di modificare una o più delle seguenti caratteristiche, in relazione alle richieste della clientela.

Apparenza, colore e disegno

Cioè tutto ciò che sia da riferirsi all’effetto visivo prodotto dalla superficie tessile come, ad esempio, oltre al colore o al disegno, la lucentezza o l’opacità del tessile.

Appretto

A tintura ultimata, il tessile va riabilitato, avendo perso nel corso delle varie operazioni la morbidezza e la corposità tipica della fibra naturale. Le operazioni di appretto – solitamente effettuate in rameuse – non solo restituiscono al tessuto alcune proprietà originarie, ma addirittura conferiscono caratteristiche nuove, migliorando l’apparenza, la mano, la stabilità, nonché altre caratteristiche tecniche aggiuntive, come potrebbe essere, per fare un solo esempio, l’impermeabilità.

Bruciapelo

Serve a togliere, bruciandole, tutte le fibre sporgenti e la peluria prodottasi durante le precedenti lavorazioni (di filatura e tessitura) e che circondano il filo con cui è composto il tessuto.

Candeggio

E’ un processo di ossidazione distruttore delle materie coloranti naturali e delle altre impurità rimaste sulla fibra anche dopo la purga. L’obbiettivo è quello di rendere “candido” il tessuto di cotone prima della tintura o della stampa.

Candeggio al prato

Tecnica rudimentale, utilizzata nel passato, che sfruttava l’azione degradante e sbiancante della luce solare.

Comfort fisiologico

E’ la caratteristica conferita al tessuto, e quindi al capo d’abbigliamento, di isolare il corpo umano, così rivestito, dalle variazioni termiche dell’ambiente, assicurando tuttavia la giusta traspirazione della pelle.

Mano

E’ la sensazione tattile che un manufatto tessile lascia alla mano che lo tocca. E’ definita secondo una gamma piuttosto soggettiva che va dalla mano morbida e cascante a quella craquante, o ruvida ed aspra, da quella corposa e scattante, a quella rigida.

Mercerizzo

E’ tra le più importanti nobilitazioni del cotone. Serve a conferire mano piacevole al tessuto e lucentezza serica, lasciando la fibra con un aumentata capacità di assorbire i coloranti. In pratica, consiste in una impregnazione in soda caustica seguita da un’azione meccanica di stiro del tessuto. Sotto l’azione della soda la fibra di cotone tende a ritrarsi. Se ci si oppone meccanicamente alla reazione, come nell’operazione in esame, si ottengono, appunto, quegli effetti tipici testé indicati.

Rameuse

E’ una macchina d’impiego generale per l’asciugamento del tessuto e nella apprettatura. Per l’applicazione dell’appretto è di solito preceduta da un foulard. Il tessuto imbevuto della soluzione di appretto e spremuto dai cilindri del foulard viene afferrato sulle cimosse da una catena di pinze o di supporti a spillo che lo guidano largo e ben teso attraverso una camera d’aria calda per asciugarlo e fissare l’appretto.

Sbozzima

E’ solitamente abbinata con la purga e ha per obbiettivo quello di ripulire il tessuto dalle bozzime di tessitura. Insieme con la purga, tesa a ripulire il tessuto dalle impurità di origine naturale, essa viene svolta, solitamente, in mezzo acquoso con aggiunta di detergenti e sbozzimanti.

Stabilità dimensionale

Cioè la capacità di garantire per lungo tempo l’inalterabilità delle caratteristiche dimensionali del tessuto.

Standard tecnici

Sono i riferimenti prestazionali che bisogna raggiungere in relazione alle diverse destinazioni d’uso del manufatto tessile, definiti, prevalentemente, per mezzo di test di solidità e resistenza a particolari agenti atmosferici o chimici (es. solidità alla luce, solidità al lavaggio, solidità al sudore, ecc.).

Sanfor

E’ una macchina utilizzata per raccorciare (ordito) il tessuto di una certa percentuale definita, prima della confezione, anticipando il naturale comportamento di restringimento dei tessuti a seguito dei primi lavaggi.

Tintura

Attraverso le operazioni di tintura, viene modificata la capacità della fibra tessile di riflettere alcuni dei raggi luminosi che riceve e di assorbirne altri.

Le tecnologie di applicazione delle materie coloranti al substrato tessile si differenziano tra di loro a seconda della fibra da trattare, delle solidità richieste e dell’unitezza.

Relativamente alle metodologie di applicazione della materia colorante al tessuto, si distinguono diverse tecniche, le quali contraddistinguono, anche, le relative strutture d’impianto. Tali procedimenti vengono comunque suddivisi in tre categorie:

a) procedimenti ad esaurimento (es. a jigger);
b) procedimenti semi-continui (es. Pad-batch);
c) procedimenti in continua (es. Pad-steam).

La distinzione prende spunto, essenzialmente, da come vengono sequenziate, sullo stesso impianto o meno, le varie fasi della tintura (impregnazione, fissazione, lavaggio, asciugamento). Nei procedimenti c.d. in continuo, per esempio, tutte le fasi avvengono in sequenza lineare sul medesimo impianto.

Ciò, tuttavia, è più consigliabile con alcune classi di coloranti e meno con altre; inoltre, per la struttura stessa dell’impianto, tale procedimento è adatto solo per lotti elevati, diversamente dai sistemi c.d. “semi-continui”, come il Pad-batch.

Quest’ultimo procedimento, detto anche “foulard-stoccaggio” è particolarmente efficace per i tessuti di cotone, soprattutto ad intreccio ortogonale (catena-trama), con l’impiego di coloranti “reattivi” che hanno la particolarità di potersi fissare sulla fibra cellulosica anche temperatura ambiente (o “a freddo”, come spesso si dice), in funzione del tempo (durante la fase di sosta o stoccaggio).

Le altre caratteristiche di tale procedimento sono:
1) è idoneo per metrature sia corte che lunghe;
2) possono essere trattati sia tessuti pesanti che leggeri;
3) ha una elevata resa tintoriale ed elevati valori di fissazione (con buona penetrazione del colorante);
4) richiede un apporto ridotto di prodotti chimici, energetici e d’acqua.

In considerazione di tutto ciò, può essere annoverato tra le tecnologie tintoriali più flessibili e a minor impatto ambientale.